Quarto itinerario delle terme e del benessere
antico campo di battaglia sul quale nel 1526 il regno ungherese, travolto dai turchi, fu cancellato per 150 anni, ora è una tranquilla cittadina sul Danubio. Vi consigliamo di visitarla soprattutto all'inizio di febbraio, quando percorrono le strade della cittadina centinaia di “busó", maschere popolari con vesti di peli di pecora per poi giungere con gran fracasso al fuoco della piazza principale, facendo rivivere una delle usanze antiche ungheresi rimasti immutati nel tempo.
Antica sede del governatore della provincia romana, centro del vescovado nel medioevo, culla della quinta università europea, città di rilievo durante il dominio ottomano, Pécs ha sempre svolto un ruolo di spicco sia politico che culturale per la sua posizione. Questa sua storia e segni del suo peso intellettuale hanno lasciato testimonianze evidenti nella fisionomia della città: vi troviamo il giami (grande moschea) del Pascià Gasi Kassim più grande dell'Ungheria trasformato in chiesa cattolica, la moschea e minareto del pascià Hassan Jacovali del XVI secolo, rimasti miracolosamente integri, il mausoleo dei primi cristiani insieme ad una camera sepolcrale paleocristiana con i dipinti murali ancora visibili, la Basilica medioevale, numerosi edifici barocchi, persino ricordi di stile liberty, come la fontana smaltata con eosina della manifattura di Zsolnay.
Tra i musei di Pécs ricordiamo il museo di Tivadar Csontváry Kosztka (1853-1919), personaggio della pittura ungherese che racchiudeva nella sua arte il romanticismo, il simbolismo e l'espressionismo, Museo Amerigo Tot (1909-84) comprendente l'oeuvre completa dello scultore magiaro di fama mondiale, il Museo di Victor Vasarely (1908-97), il pioniere dell'op-art, della geometria astratta. Un'esposizione di ceramica presenta la storia della porcellana Zsolnay e le opere più caratteristiche, gli oggetti decorativi con vernice d'eosina premiati con medaglia d'oro all'esposizione mondiale di Parigi del 1878.
Harkány è una nota località termale -con strutture ristrutturate completamente nel 2003- ai piedi del versante meridionale di Villány, famosissimo anche per i suoi pregiati vini. L'acqua calda di 62-63 °C della sua fonte termale, ricca di fluoruro e di ione sulfureo sciolto in forma di gas, scaturisce da una sorgente sulfurea, mentre i suoi fanghi sono particolarmente indicati per curare le affezioni reumatiche, la neurite e le malattie femminili croniche. Il loro valore terapeutico, dovuto all'altissima concentrazione di zolfo, fu scoperto un secolo e mezzo fa casualmente: durante gli scavi di un canale gli operai notarono che l'acqua che arrivava fino alle ginocchia aveva effetti benevoli per i dolori alle gambe.
Il bagno termale di Igal, inserito nel meraviglioso anfiteatro formato da montagne su tre lati, beneficia di un microclima mite inconfondibile, si estende nell'area verde di un parco di cinque ettari. Dotato di dieci piscine da 24 a 29 gradi offre la quiete e il silenzio ideali per il relax. La città si avvale di una buona organizzazione di programmi culturali, escursioni, propone possibilità di pesca, equitazione e alloggio in alberghi nelle vicinanze. Le acque contengono alcalini, cloriti, carbonato d'idrogeno e sono consigliate per coloro che soffrono di malattie locomotorie, reumatiche, circolatorie, artrosi,